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sabato 5 settembre 2015

YZF-R6



La Yamaha YZF-R6 è una motocicletta sportiva ad alte prestazioni di media cilindrata (599cm³) prodotta dalla Yamaha Motor a partire dal 1999.

1ª serie 1999-2002
La prima versione prodotta segnò una svolta radicale nel settore delle medie supersportive di quel tempo, sia dal punto di vista stilistico che tecnico. Ne sono un esempio l'impostazione di guida marcatamente sportiva e le quote ciclistiche esasperate. La YZF-R6 non ereditò molto dalla precedente YZF 600 Thundercat, di impostazione decisamente più da granturismo veloce che da sportiva pura. Sia il motore che il reparto ciclistica-sospensioni furono soggette ad una completa riprogettazione da parte della casa di Iwata. I tecnici Yamaha resero la moto meno fruibile su percorsi cittadini ma estremamente efficace in circuito, così da fissare nuovi standard per la categoria delle medie sportive. Il nuovo modello era chiaramente destinato ad essere un'ottima base di partenza per i team impegnati nel Campionato Mondiale Supersport.
Le sue peculiarità sono nel valore molto alto del regime massimo di rotazione pari a 14000 giri/minuto, e nella potenza massima di 120 CV a 13000 giri per un motore di soli 599cm³ di cilindrata. La Yamaha R6 inoltre disponeva inoltre di una presa d'aria anteriore che con l'aumentare della velocità immette aria in pressione nella scatola del filtro dell'aria così da garantire un piccolo aumento di cavalli.
Nel 2001 viene effettuato un aggiornamento del modello precedente. L'estetica rimane invariata, solo le luci posteriori vengono aggiornate con luci di tipo LED. La meccanica invece subisce un aggiornamento più sostanziale: pistoni alleggeriti e bielle modificate per avere più prontezza ai medi regimi. Inoltre viene aggiunto il sistema U Lock sotto la sella e la moto viene alleggerita di 1.5 KG e l'angolo dei semimanubri viene cambiato per garantire un miglior comfort.

2ª serie 2003-2005
Nel 2003 la moto viene completamente stravolta. Telaio Deltabox III completamente inedito, motore rivisto nel 90% delle sue parti e l'alimentazione passa da quella a carburatori a quella ad iniezione elettronica, cerchi con raggi ultraleggeri a 5 razze, gruppo di fanali anteriori lenticolari a 4 luci e peso di 162 KG.
La potenza massima dichiarata è di 122 CV a 13000 giri con airbox in pressione. Sebbene la potenza massima sia di poco superiore rispetto al modello precedente, il passaggio all'iniezione elettronica ha garantito un affinamento dell'erogazione del motore aumentando la coppia su tutto l'arco di giri del motore. Questa serie di R6 dal 2006 prenderà il nome di R6S e affiancherà la vendita della terza serie di R6 fino al 2010.
Nel 2005 l'R6 subisce un aggiornamento che include: corpi farfallati maggiorati da 38mm a 40mm che aumentano la potenza massima a 125 CV sempre a 13000 giri e viene così migliorata l'erogazione su tutto l'arco di erogazione, una nuova mappatura della centralina sempre per affinare l'erogazione del motore, forcelle a steli rovesciati da 41mm, pompa e pinza freno ad attacco radiale e l'omologazione sulla carta di circolazione a poter montare uno pneumatico 120/70 R17 all'anteriore.

3ª serie 2006
Nel 2006 la Yamaha R6 viene stravolta di nuovo. La moto è completamente nuova, più orientata alle gare e con una carenatura completamente nuova. Il silenziatore è stato rimpicciolito e spostato in basso vicino al motore per una centralizzazione delle masse ed avere quindi più maneggevolezza. Tecnologie derivanti dalle competizioni come YCC-T (sistema di controllo elettronico del gas) sono state aggiunte per uno sfruttamento più esteso e lineare delle curve di potenza e coppia. YCC-T, conosciuto anche come "ride by wire" controlla automaticamente l'apertura dei corpi farfallati in base all'apertura del acceleratore e del numero di giri per garantire sempre un'accelerazione ottimale. Le peculiarità del modello 2006 sono nel valore molto alto del regime massimo di rotazione pari a 16500 giri/minuto, e nella potenza massima di 127 CV a 14500 giri per un motore di soli 599cm³ di cilindrata. Il motore è poco sfruttabile a bassi regimi ma potente agli alti e quindi predilige una guida pistaiola.
Quando la Yamaha R6 terza serie venne immessa sul mercato vantava di una zona rossa ed un limitatore di giri che intervenivano a 17500 giri al minuto ed era il contagiri con la zona rossa più alta di tutte le moto del 4 cilindri del 2006. Tuttavia i giri effettivi che riusciva a prendere il motore erano intorno ai 15800 ed un generoso scarto della strumentazione dell'10% ne riportava appunto 17500. Nel febbraio 2006 Yamaha ha ammesso che i giri effettivi erano più bassi di circa 1750 rispetto a quelli segnati dalla strumentazione e si offrì di ricomprare tutte le moto vendute in caso di clienti non soddisfatti.
Nel 2008 l'R6 subisce un aggiornamento che porta alcune novità: maggiore rigidità del telaio e nuovo telaietto in magnesio, rapporto di compressione portato a 13:1 e riduzione degli attriti interni al motore hanno portato la potenza massima a 129 CV. È stato introdotto il YCC-I (sistema servoassistito di aspirazione variabile) che varia la lunghezza dei cornetti d'aspirazione in base ai giri motore e all'apertura del acceleratore.
Nel 2010 la Yamaha R6 subisce un altro aggiornamento improntato più alla fruibilità della moto su strada. Il silenziatore è 10 cm più lungo del precedente per ridurre il rumore e aumentare la resa ai giri intermedi. La mappatura della centralina elettronica è stata rivista per ottenere un motore più gestibile, inoltre sono stati rivisti i cornetti d'aspirazione, la scatola del filtro dell'aria e i collettori di scarico. La potenza dichiarata è passata a 124 CV.

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